giovedì 27 febbraio 2014

L'attesa di Godot e l'Agenda Digitale


Citazione: 
"...Nella cultura popolare Aspettando Godot è divenuto sinonimo di una situazione (spesso esistenziale) in cui si aspetta un avvenimento che dà l'apparenza di essere imminente, ma che nella realtà non accade mai e che di solito chi l'attende non fa nulla affinché questo si realizzi (come i due barboni che si limitano ad aspettare sulla panchina invece di avviarsi incontro a Godot)."

Programmazione:

Era il 2013, la Cancelliera A. Merkel era sta appena rieletta a stava stilando il nuovo programma della nuova coalizione, in questo l'attenzione alla Digital Agenda era massima con dei punti ben precisi.


4.4. Agenda digitale per la Germania con i seguenti obiettivi: 

  • Diventare il Paese di crescita digitale n ° 1 in Europa,
  • Istruzione digitale e della Ricerca - compatibile e innovativo
  • Rafforzare opportunità e diritti  Digitali

L'italia ora:
abbiamo avuto un Mr Agenda Digitale che, insieme al suo Team, ha portato avanti tre progetti fondamentali descritti anche in questo blog, ma ecco alcuni link esterni.


Italia futura:
notizie non pervenute, nei due (due perché diversi tra camera e senato) discorsi programmatici del nuovo premier non ho notato particolare attenzione al tema. Si, sappiamo tutti l'attenzione o meglio l'uso spinto che il nuovo premier fa dei Social (vedi esempio), ma questo non basta.



Ti aspettiamo, fiduciosi!

Da più parti, e con questo post anche io, viene ricordata l'importanza per l'italia della cosiddetta Agenda Digitale.

-NON ASPETTIAMO GODOT-
I HOPE THAT A LOT WILL BE DONE

sabato 22 febbraio 2014

#ODD14: un occasione anche per generare sviluppo



Oggi 22 Febbraio 2014 è OPEN DATA DAY 2014 (#ODD14)

Gli "OpenData" nascono dall'idea che certi dati dovrebbero essere liberamente a disposizione di tutti per essere utilizzati, ripubblicati senza restrizioni da copyright, brevetti o altri meccanismi di controllo.

Ma la fruibilità dato non è l'unico scopo, può anche succedere che attraverso gli Open Data si possa sostenere l'impresa e lo sviluppo. 

Un esempio è quello che sta accadendo in FVG la cui iniziativa sugli Open Data: "...nasce dalla convinzione che i dati e le informazioni presenti negli archivi pubblici siano un patrimonio della collettività e che, se opportunamente gestiti, rappresentino un volano per lo sviluppo economico e l'innovazione social".

Sono tantissime altre le iniziative che oggi nel mondo vengono svolte su questo tema.
Una bellissima mappa è visibile qui


giovedì 20 febbraio 2014

Per un ICT Nazionale! Quali regole comuni?





Lo statuto dell'AGiD ora è pubblicato, dopo 18 mesi di gestazione, ma è un passo avanti. 
Vedremo se la governance immaginata renderà l'AGiD più snella, o forse anche il contrario.

La commissione SPC è stata individuata  il cui scopo è ben descritto nel relativo sito.

I tre grandi progetti trainanti sono, o in parte avviati, o stanno marciando verso la loro destinazione finale.
Questi, entro fine anno, daranno i primi frutti.

Siamo in attesa del nuovo governo affinché ci faccia capire quale ruolo avrà l'Agenda Digitale nel futuro dell'Italia.

Tutti hanno però un aspettativa forte: il famoso piano regolatore dell'ICT Nazionale.
Ancora mancante e tanto promesso.

Ci sono stati autorevoli professori, giornalisti che si sono affrettati a sollecitare affinché questo venga redatto, pensato, divulgato nel più breve tempo possibile. Ovviamente è cosi! è necessario procedere. Anche perché qualche idea c'è già...


Il mio auspicio? Spero che entro fine anno anche questo aspetto verrà portato a termine.
Ecco la prima sfida del nuovo Comitato SPC.



lunedì 17 febbraio 2014

Ecco la nuova commissione SPC.


Il governo Letta è già storia, oggi il nuovo premier in pectore ha accettato con riserva l'incarico di formare un nuovo governo, quindi ci aspettiamo di vedere cosa succederà. Il focus qui è la nostra Italia Digitale.

A questo proposito, uno degli ultimi atti che il governo uscente ha fatto è nominare  il Comitato SPC.

Si tratta dei nuovi "ambasciatori digitali" che avranno un ruolo importante nel dipanare le scelte strategiche dell'Italia Digitale.

Chi sono questi nuovi ambasciatori digitali? Ecco i nomi:


  1. M. Versari (PA)
  2. E. Brunetti (MAE)
  3. D. Vulpiani (Interni)
  4. D. Intravaia (Giustizia)
  5. P. Schiavo (Mef)
  6. A. Tambato (Mise)
  7. R. Ugenti (Salute)
  8. M. Melina (Miur)
La compagine, tutta interna alle istituzioni, non tralascia nessun ambito. Dalla Giustizia alla Salute, dagli Interni al Mise.

Non ci resta che aspettare di vederli all'opera per il bene della nostra Italia Digitale.

 

Cosa ci resta? Considerazioni su passato e futuro dell'agenda digitale.




In uno dei post precedenti parlavo di Disneyland e di Agenda Digitale, sembra già di essere in altra era, tutto è cambiato. Tutto è stato. Ma cosa sarà?

Si ironizzava su un DC senza Twitter, si scopriva che non esisteva una sito ufficiale sul tema, si approvava lo statuto dell'AGiD.

Si, ma ora?
Ora che l'Unita di missione è decaduta, insieme al comitato dei 12 volontari, ora che abbiamo il Rapporto Caio e che sappiamo quanto ci è costato:
- sappiamo ciò che già sapevamo sulla banda larga e cosa fare per arrivare a H2020.
- sono stati rivitalizzati i 3 progetti avviati da anni (e-invoice, e-identity, anpr)
- continua a mancare il piano regolatore dell'ICT pubblica
          - l' AGiD ha un suo statuto

Si, non tutto è perduto, in soli otto mesi abbiamo dei risultati, questo è quello che ci resta.

Ma accanto ai risultati..., alcuni effetti e considerazioni collaterali:
- permane l'assenza del piano regolatore. Lo stesso Alfonso Fuggetta nel suo ultimo articolo dice fra l'altro: "...È vitale definire infrastrutture e architetture informatiche unitarie e condivise". 
- almeno 20 persone sono ora in possesso di informazioni privilegiate! Nessuno pensa male,  ma sappiamo quali obblighi di riservatezza hanno assunto verso lo Stato?
La paura per il futuro è questa:
- riuscirà questo governo (il nuovo) a fare in modo che l'ICT non rimanga la cenerentola delle sue priorità?
          - sempre il governo (quello uscente) nell'ultimo Consiglio dei Ministri ha nominato, un po' in sordina,  il Comitato SPC. I nomi però ancora mancano.


L'auspicio è che il futuro ci sorprenda, ma positivamente!

lunedì 10 febbraio 2014

Parliamo di ANPR (L’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente)


Se volete lo ripeto ancora una volta, questo è uno dei tre punti che Mr Agenda Digitale  ha indicato come le Priorità già da Giugno 2013 quando è stato nominato.

Dalle ultime notizie, sempre relative all'ANPR, l'obiettivo è di farla partire entro fine anno (2104), con una fase di test già da ottobre 2014.

A che punto è? E' un obiettivo raggiungibile?

Se volte una risposta secca e immediata, anche al costo di non farvi leggere tutto il post, bene questa è SI!

Anche perché: "... Ai decreti attuativi la legge fa rinvio, inoltre, per la definizione del piano per il subentro graduale della nuova base di dati alle anagrafi dei comuni, per il cui completamento fissa il termine del 31 dicembre 2014”.

Un po' di storia.

"... il comunicato stampa del Governo italiano “Misure urgenti per l’innovazione e la crescita: agenda digitale e startup”, del 4 ottobre 2012 richiamato, per estratto, nel documento “Misure per l’Agenda digitale italiana”... ", "...illustra le disposizioni istitutive dell’anagrafe nazionale: “Per accelerare il processo di informatizzazione della PA e la messa a sistema delle informazioni e dei servizi riguardanti i cittadini, viene istituita l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), un centro unico di gestione dati che subentrerà all’Indice Nazionale delle Anagrafi (INA) e all’Anagrafe della popolazione italiana residente all’estero (AIRE).

Qui è necessaria una piccola nota (forse polemica) quindi l'ANPR esisteva prima dell'avvento di Mr Agenda Digitale, evidentemente sì. Mr AD l'ha fatta sua e la sta portando avanti.


Che cosa succederà all'anagrafe comunale?

"... Restando ferme le attribuzioni del sindaco quale ufficiale del Governo per la tenuta dei registri di stato civile e di popolazione e per gli adempimenti di legge in materia elettorale, di leva militare e di statistica, si dispone il subentro dell’ANPR alle anagrafi tenute dai comuni per la popolazione residente in Italia e per i cittadini italiani residenti all'estero"

In altre parole i comuni useranno i servizi che l'ANPR metterà loro a disposizione.

Ma a noi cittadini cosa succede? 

L'ANPR rende disponibile a tutte le pubbliche amministrazioni e ai gestori o esercenti di pubblici servizi, il c.d.“domicilio digitale del cittadino”.

L’ANPR sarà il nostro domicilio digitale.

Quindi: "...All'atto della richiesta del documento unificato, ovvero all'atto dell'iscrizione anagrafica o della dichiarazione di cambio di residenza a partire dall'entrata a regime dell'Anagrafe nazionale della popolazione residente è assegnata al cittadino una casella di posta elettronica certificata . Ed inoltre, "...Il documento unificato  sostituisce, a tutti gli effetti di legge, il tesserino di codice fiscale rilasciato dall'Agenzia delle entrate.


Ma cos'è, tecnicamente parlando, l'ANPR?

Il sistema che realizza l'ANPR è un insieme di servizi fruibili tramite Web Services o attraverso un’applicazione web.
Tali servizi, esposti su Internet e/o su SPC, sono utilizzati dalle postazioni comunali per tutte le operazioni inerenti l’elaborazione delle informazioni anagrafiche di interesse; Ovvero:

1. banca dati ANPR;
2. banca dati delle utenze/profili associati;
3. banca dati delle postazioni;
4. banca dati dei dati di tracciamento delle operazioni;
5. Certification Authority utilizzata per l’emissione dei certificati.


Tempi e fasi.

La realizzazione, da terminare entro il 31 Dicembre 2014, è prevista in tre (3) fasi:

Fase 1
In questa fase l’ANPR garantisce i servizi resi dall’INA e dall’AIRE

Fase 2
In questa fase è resa disponibile anche la nuova banca dati dell’ANPR contestualmente
ai servizi resi dall’INA e dall’AIRE (quali ANPR) e si procede alla progressiva migrazione delle banche dati relative alle anagrafi comunali della popolazione residente e dei cittadini italiani residenti all’estero nell’ANPR.
Le informazioni anagrafiche sono registrate su entrambi i sistemi, quello comunale e quello centrale dell’ANPR.
A tale fine è necessario adeguare le procedure di invio delle informazioni anagrafiche per realizzare un meccanismo di allineamento automatico tra le banche dati relative alle anagrafi comunali e quella centrale.

Fase 3
Effettuata la migrazione delle anagrafi comunali nell’ANPR, le banche dati relative alle anagrafi comunali vengono dismesse.

Ed ecco a voi il nostro nuovo Domicilio Digitale.
Tutto questo poi servirà a realizzare l'ultimo punto nell'agenda digitale ovvero l'e-identity che, come potete immaginare, ha come prerequisito l'ANPR.


mercoledì 5 febbraio 2014

L'Agenda Digitale e la sua eterogeneità in Europa




Tempo fa avevo preso l'iniziativa di scrivere a tutti i DCs Europei con CC alla Commissaria Neelie Kroes chiedendo quali fossero le loro priorità. 
Mi hanno risposto solo 6 paesi: Portogallo, Bulgaria,Cipro, Romania, Svezia, Ungheria,Olanda. 
Ecco alcune delle risposte, che lascio in inglese per comodità, inoltre permettetemi di non indicare la loro provenienza, perché lo scopo del post è quello di porre l'accento, appunto, sulla differenza di vedute e di possibilità.


I Risposta

I regard that the requirement of the new information and knowledge age are very complex, they affect all sectors, all layers of our economy and society; in one world everybody.

That is why, in my view, we need a very complex and careful approach, just one single priority is not enough.

Please note, that Broadband will not be enlisted among the most important priorities because:
·         ... has a relatively well developed infrastructure, and hopefully it will be developed further accordingly the technological development.
·         I regard that, first, we need concentrate on services and demand creation toward those services. If demand exists, businesses will more interested in infrastructure development.

The priorities may be summarized as follows:

1.       For citizens, users: obtaining e-skills, with special attention to closing the digital divide. We have to be aware that digital divide should be eliminated with the active participation of the targeted individuals, with attracting them via those things they are interested in (e.g. how to care about the cultural heritage of minorities, or help those who are in deep poverty to get out from their economic difficulties, etc.)
Teaching IT use from very small ages (from elementary schools) – with care about and teach them about how to protect themselves in the virtual world.
2.       For businesses, especially for individual entrepreneurs and SME-s: promoting the use of IT services in their everyday business activity, so that they will offer their services via Internet, accept orders in electronic form, purchase and sell goods via IT services
3.       For those enterprises and institutes (including Governments and municipalities) that already offer services: promote user friendly administration services, client services and content,  which services are really needed for citizens and businesses; all this together with caring about safety and security, users’ right protection.
4.       For tertiary education: take care of the growing need for many  professionals with high level of skills and knowledge.
5.       Many ... SME-s in ICT are rather successful in innovative businesses. Yet, they need support (not necessary financial) to get out onto the international, global arena and be successful and competitive there.

II Risposta

My name is ... and I'm the director the .... program in ... as well as the Digital Champion. I only wish your question was a "simple one," but I will provide you with my thoughts.
... is currently finalizing the local Digital Agenda and priorities for development. I'm mostly concerned about bridging the digital divide, in that 45 % of the population does not currently use the internet. It is my hope to introduce ever larger numbers of the population to the internet through areas of interest. For example, getting farmers online to apply for farm subsidies, helping children speak to their families over Skype, especially those with family in  Italy and Spain. We will try to assist people to get online to guide them in meeting their healthcare needs or educational pursuits.
III Risposta (solo keyword)

Free Wi-Fi zones in rural and urban areas

Digital Inclusion of Disabled People

ICT Innovation Competition

ICT Practitioners

Local Wikipedia


Digital Heritage – National Authority for the Digitization of the Cultural 
Heritage


IV Risposta

The current projects on the development of Digital Agenda for Europe initiated by the ... Digital Champion are securing universal Wi-Fi access on all public places, promoting the development of innovative approaches in the education and the usage of ICT for optimizing the connection between local governments and business and supporting the Start up community
We have launched several initiatives:-          Establishment of Start-up Advisory Board of young and successful IT entrepreneurs;
-          Soon to be established Digital Champions of ICT in Bulgarian Education Board – The ambassadors of new technologies in schools
-          The organization of conference “Digital Agenda for Europe: Reality or still a Challenge” with the special participation of Neelie Kroes and the digital champions of Europe. Working with some of the biggest companies in the IT sector;
Nowadays ... and Europe in general suffers one of the highest unemployment youth rate in its history. However, in 2015 it is expected to have 900 000 lack of professionals in the ICT sector. By providing the necessary education we must ensure that the labour market meets its demands. Also by 2015 almost 90% of all jobs would require minimum or some ICT skills. Nevertheless almost half of the populations has never used internet.


V Risposta

To increase the exports of both of ICT goods and all other goods.


Come si può vedere c'è un enorme differenza tra le 5 riposte analizzate, e , secondo me, lo sarebbe stata ancora di più se le risposte sarebbero state di più.

Ma questo a quale conclusione porta? Che, sebbene il programma sia Europeo, ma l'applicazione è nazionale e con enormi differenze. 
Ecco perché insisto affinché ci sia una maggiore uniformità fra tutti i paesi,
con dei controlli per il raggiungimento degli obiettivi minimi realizzato dall'Europa.
Un fondo di risorse economiche Europee, per questi obbiettivi minimi.
Poi, dopo, su una base comune, si può accettare anche una diversità di vedute.