giovedì 17 aprile 2014

Una riflessione a freddo,ovvero vieni al Bar(Camp)? No grazie.


Partiamo dalla definizione BarCamp (by wikipedia):

BarCamp è una rete internazionale di non conferenze aperte i cui contenuti sono proposti dai partecipanti stessi. Gli eventi si occupano soprattutto di temi legati alle innovazioni sull'uso del World Wide Web, del software libero e delle reti sociali. Il nome di BarCamp si rifà al termine foobar già utilizzato dagli hacker: i BarCamp, infatti, sono nati in risposta ai Foo Camp, una "non-conferenza" annuale, su invito, ospitata dall'editore di testi sul software libero Tim O'Reilly. BarCamp è una non conferenza, così come solitamente intendiamo per conferenza, che nasce dal desiderio delle persone di condividere e apprendere in un ambiente aperto e libero. Il BarCamp è una non-conferenza collaborativa, dove chiunque può “salire in cattedra”, proporre un argomento e parlarne agli altri, con lo scopo di favorire il libero pensiero, la curiosità, la divulgazione e la diffusione dei temi legati al Web. Una non conferenza (unconference) quindi una riunione il cui tema di discussione è deciso dai partecipanti piuttosto che prestabilito in anticipo dagli organizzatori, una riunione aperta i cui contenuti vengono proposti dai partecipanti stessi.


 Il giorno 11 Aprile 2014 sembra essere stato il giorno per eccellenza del BARCAMP, perché se è la Camera dei Deputati che apre le sue porte per fare un happening sul tema dell’Agenda Digitale in forma, appunto, di BarCamp, ecco fatto. E’ cosi che l’hashtag di twitter #facciamolagenda ad esso associato ha generato 6,039,038 “impressions” con 1,500 tweets, è cosi che diventa il terzo hashtag di tendenza della giornata in poche ore.
Ne parla la stampa, la stessa Presidente della Camera ne è entusiasta ed orgogliosa.
L’obiettivo dichiarato, in vista del prossimo avvio del semestre europeo, è quello di fare proposte per migliorare la posizione dell'Italia in Europa sul tema dell'Agenda Digitale.
I partecipanti, individuato uno degli indicatori dell'agenda digitale Ue presenti nella scoreboard, ne svilupperanno un'idea, un progetto. Che sia stato un successo mediatico è un fatto. Che Twitter, oramai unico termometro politico, economico, sociale e non solo “social”, ne abbia poi certificato il successo è anche esso un fatto. Io stesso, nell’immediatezza della fine dell’evento, mi ero espresso in tal senso.
Ma poi mi sono chiesto, ma servirà veramente?
Mi sono ricordato di quando poco tempo fa, la stessa Camera dei Deputati, in un documento che fece molto scalpore, evidenziò le sue stesse inadempienze in termini di Monitoraggio dell’attuazione dell’Agenda digitale italiana (http://documenti.camera.it/leg17/dossier/Testi/TR0146.htm).
Si diceva infatti che: “...Dall’aggiornamento della ricognizione ora effettuato risulta che dei 55 adempimenti considerati ne sono stati adottati 17”
In quell’occasione ho sentito promesse di interpellanze parlamentari per chiarire e risolvere i problemi. Niente di tutto questo è successo.
Un’altra particolarità è che, nel bailamme dell’evento mediatico, nessuno ha riportato i contenuti che sono stati elaborati dalle decine di entusiasti partecipanti. Anche se Stefano Quintarelli, dirà poi che i contenuti saranno distribuiti all’interno della mailinglist di interscambio sull’innovazione.
Questo anche perché oggi un “messaggero” per portare la buona novella in Europa, l’Italia non ce l’ha.
Ho chiesto ha due deputati, che sicuramente fanno parte del gruppo di interscambio sull’ innovazione (Intergruppoinnovazione@camera.it), se potevo, da cittadino interessato, ricevere l’email che si sarebbero scambiati, ovviamente ho avuto piene rassicurazioni,ma mai nessuna email.
E per ultimo, ma non meno importante, ma veramente si può pensare di rilanciare la posizione dell’Italia in Europa, quando nelle ultime 5 riunioni dei Digital Champion la stessa Europa ha visto scorrere diversi nomi e di questi solo uno è stato presente, e vi invito a rintracciarne i contenuti proposti?
Quando l’unico rapporto recente che l’Italia ha presentato, il cosiddetto Rapporto Caio, per essere compliant, appunto, alla scoreboard nel particolare ambito del programma H2020 per l’adeguamento delle reti Broadband, ci è stato rispedito al mittente, come insufficiente ed inadeguato?
Credo non basti un BarCamp, la cui sola e vera efficacia resta quella di aver portato il tema dell’agenda digitale all’attenzione dei media e del governo, ma non potrà risollevare le sorti italiane su questo tema in Europa, ci vuole ben altro.

venerdì 4 aprile 2014

Intervento di Agostino Ragosa all'evento IBM Business Continuity Summit 2014 #IBMBCS14




Ieri ho assistito all'interessante evento sulla Business Continuity organizzato da IBM Italia insieme a IDC Italia.
Per moltissimi aspetti tecnologici l'evento ci ha proiettato in un futuro molto affascinate, oltre che toccare temi strettamente pertinenti al tema dell'evento, IBM ci ha dato indicazioni su quanto ancora c'è da lavorare sul tema del Green ICT.

Tutto l'ICT mondiale consuma il 2% delle Risorse che il mondo produce.

Ibm ipotizza di riuscire ad arrivare ad avere un  

Zero-Emission Data Center 

Spunti molto interessanti per un futuro più green.

Ma torniamo a A.Ragosa DG di AGID il cui video è disponibile qui:


l'intervento è interessante perchè fa tutta una carrellata su cosa ha fatto AGiD e su cosa farà, ovviamente legando il tema della Business Continuity come elemento necessario alla PA quando si ha in animo di offriri servizi come Anagrafica Nazionale, Fattura Elettronica ed Identità Digitale.
Pensate cosa possa significare non garantire integrità, sicurezza e disponiblità del dato quando si ha in "pancia" l'identità di un intera nazione.