venerdì 13 giugno 2014

Riforma della PA, se questo dovesse succedere


Dei tre temi su cui è articolata la riforma della PA uno è di particolare interesse per i temi trattati in questo blog.

Gli Open Data come strumento di trasparenza. Semplificazione e digitalizzazione dei servizi. Possiamo utilizzare le nuove tecnologie per rendere pubblici e comprensibili i dati di spesa e di processo di tutte le amministrazioni centrali e territoriali, ma anche semplificare la vita del cittadini: mai più code per i certificati, mai più file per pagare una multa, mai più moduli diversi per le diverse amministrazioni.

Questo tema si dipana poi nei seguenti punti, riportiamo solo quelli che ci interessano e che sono stati oggetto della consultazione popolare:

Gli Open Data come strumento di trasparenza. Semplificazione e digitalizzazione dei servizi
37) introduzione del Pin del cittadino: dobbiamo garantire a tutti l'accesso a qualsiasi servizio pubblico attraverso un'unica identità digitale
38) trasparenza nell'uso delle risorse pubbliche: il sistema Siope diventa "open data"
40) concreta attuazione del sistema della fatturazione elettronica per tutte le amministrazioni
41) unificazione e interoperabilità delle banche dati (es. società partecipate)
42) dematerializzazione dei documenti amministrativi e loro pubblicazione in formato aperto


Fin qua le proposte del Governo.

Vediamo invece cosa ha prodotto la consultazione popolare, punto per punto:


37) introduzione del Pin del cittadino: dobbiamo garantire a tutti l’accesso a
qualsiasi servizio pubblico attraverso un'unica identità digitale

La proposta ha fatto registrare un ampio consenso tra coloro che si sono espressi.
Tutti sottolineano che oggi esistono troppi identificativi e troppi Pin, uno per ogni
servizio che la PA offre on line. 
Alcune e-mail hanno segnalato le criticità relative al digital divide (assenza di
connessione rete internet in molte zone del Paese e assenza di computer). Altre e-mail
hanno manifestato la necessità di contemperare anche le esigenze delle persone
anziane. 
Molti tra coloro che hanno partecipato alla consultazione su questo punto si chiedono
come mai non si possa utilizzare il codice fiscale come unico identificativo (nome
utente) e un PIN unico per l’accesso a tutte le banche dati e i servizi on-line delle PA.
Ulteriori segnalazioni riguardano:
- un unico documento d’identità costruito intorno al codice fiscale
- il codice fiscale ripetuto su tutti gli attuali documenti di identità e riconoscimento
- un miglior collegamento tra le banche dati pubbliche e quindi la possibilità di creare
una sorta di “punto unico di accesso” o di “sportello unico” per i cittadini
- l’accesso a banche dati attualmente non a disposizione del cittadino
- la pec gratuita per tutti (a cominciare dai nuovi nati) su cui ricevere le notifiche e
comunicazioni ufficiali dello Stato.

38) trasparenza nell’uso delle risorse pubbliche: il sistema Siope diventa open
data
Generale apprezzamento per l’iniziativa volta a rendere trasparente l’utilizzo delle
risorse pubbliche, con la possibilità per gli stakeholder di creare servizi a valore
aggiunto:. Emerge inoltre il suggerimento di razionalizzare, semplificare e rivedere,
soprattutto per gli Enti Locali, la classificazione SIOPE, per evitare eventuali equivoci
di interpretazione dei dati.
Diffusa appare la preoccupazione per un rilascio dei dati che non sia basato sulla piena
interoperabilità delle banche dati, senza la quale i costi supererebbero i benefici.
Ampia attenzione è legata all’accessibilità, leggibilità e comparabilità dei dati
rilasciati, da parte dei non addetti ai lavori: l’assenza di questi requisiti non produce
trasparenza ma solo oneri informativi per le PA. Viene segnalato il trade-off tra
trasparenza e tutela della privacy.
In particolare, emerge il suggerimento di legare la trasparenza a tutti i processi delle
PA, compresi quelli interni, che dovrebbero essere quindi informatizzati e pubblici,
assicurando maggiore interoperabilità tra le banche dati. A tale riguardo, pur essendo
necessario un arricchimento dell’insieme di dati e informazioni da pubblicare da parte
delle PA, è giudicato opportuno semplificare gli adempimenti previsti per rendere
l’Amministrazione trasparente. 

40) concreta attuazione del sistema della fatturazione elettronica per tutte le
amministrazioni
Su questo punto si evidenzia un sostanziale consenso. Non mancano interventi che
sottolineano la necessità di assicurare l’applicazione della normativa già esistente
attraverso un sistema di sanzioni che colpiscano le PA e i dirigenti inadempienti.  
Vale la pena citare alcune preoccupazioni relative ad eventuali difficoltà operative,
nonché agli oneri prodotti dal sistema della fatturazione elettronica soprattutto a
carico dei piccoli operatori economici. Ulteriori criticità segnalate sono quelle del
rapporto tra fatturazione elettronica e certificazione dei crediti nonché dell’obbligo
di fatturazione per importi al di sotto dei 100 Euro. 

41) unificazione e interoperabilità delle banche dati (es. società partecipate)
Numerose indicazioni sottolineano l’importanza di unificazione e interoperabilità delle
banche dati, in diversi settori. Questo, da una parte, per semplificare e ridurre gli
adempimenti a cui sono sottoposti i soggetti che le alimentano, eliminando duplicazioni
e reiterazioni di adempimenti richiesti da diverse autorità (es. AVCP, Sportello unico
previdenziale, Anagrafe prestazioni, ecc) dall’altra per creare servizi a valore
aggiunto. Molte e-mail evidenziano come le PA dovrebbero accedere a banche dati già
in possesso di altre amministrazioni, piuttosto che richiedere l’inserimento ripetuto
degli stessi dati.
Viene segnalato il problema della standardizzazione dei formati necessaria per far
dialogare i sistemi delle PA tra loro, indicando come una delle possibili soluzioni le
funzioni di estrazione e inserimento dei dati in formato standard nei gestionali della
PA. Inoltre l’accesso in cooperazione applicativa di alcune classi di dati può
permettere di integrare i dati in una base di dati geografica, cosa che permette di
sviluppare soluzioni di alto valore aggiunto. 
Alcuni contributi indicano la necessità di sviluppare Sistemi informativi territoriali
per introdurre processi e metodologie innovative di gestione e monitoraggio del
territorio (urbanistica, viabilità, ambiente, anagrafe edilizia, toponomastica , catasto).
Si registrano contributi che segnalano numerosi disservizi dovuti alla mancata
interoperabilità delle banche dati anagrafiche con altre banche dati pubbliche (Inps,
sanità, tributi locali, ecc).

42) dematerializzazione dei documenti amministrativi e loro pubblicazione in
formato aperto
Da molti interlocutori è giudicato importante effettuare concretamente la
dematerializzazione, applicando leggi già esistenti, spingendo le PA ad adeguarsi
utilizzando strumenti persuasivi come, ad esempio, la nullità degli atti amministrativi
formati dalle PA non in digitale, oppure introducendo il danno erariale a carico di chi
stampi documenti per uso interno o, ancora, prevedendo che gli effetti giuridici ed
economici di tutti gli atti delle PA decorrano solo dopo la pubblicazione online nei siti
istituzionali. Viene suggerito di prevedere sanzioni pecuniarie per chi utilizzi il FAX
nelle PA.  
Alcuni contributi si soffermano sulla conservazione in formato digitale, evidenziando i
rischi legati al possibile deperimento dei dati. Viene inoltre suggerito di tenere in
considerazione la migrazione dei sistemi informatici pubblici verso sistemi operativi
open.
Taluni richiedono la revisione della legge 241/1990 sul procedimento amministrativo
che disciplina l’accesso agli atti, riconoscendo il diritto a tutti i cittadini ad accedere
agli atti amministrativi, secondo un’impostazione da Freedom of Information Act
(FoIA).

Considerazioni finali ed aspettative.

37)
 il nostro Presidente del Consiglio aveva già speso parole sul cosiddetto "PIN UNICO". Questo progetto, estrema semplificazione di concetti molto complessi, se mai sarà realizzato, è molto legato ad altri due progetti che fanno parte dei vecchi temi dell'agenda digitale che sono l'ANPR (Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente) e SPID (Servizio Pubblico di Identità Digitale), risulta, almeno tecnicamente, che non potrà esistere il PIN UNICO se prima non si realizzeranno gli altri due che sono le fondamenta per quest'ultimo

38)
su questo punto il presidente il 18 aprile  ha dichiarato: "Sarà una autentica rivoluzione,spese Regioni ed Enti Locali online in 60gg" Quindi non c'è discussione anzi mancano solo 3gg alla realizzazione di questo sogno. Vedremo quando SIOPE diventerà il portale COMPLETO degli opendata delle spese delle regioni e degli enti locali. 

40)
 C'è poco da dire è l'unico punto che si può definire già fatto, infatti il 6 giugno si avviata definitivamente la Fatturazione Elettronica. Tutti gli altri miglioramenti sono benvenuti.

41)
 Unificazione ed interoperabilota sono temi allo stesso tempo tanto affascinanti quanto complessi. Di una complessita tecnica elevatissima, ma sempre aggredibile e fattibile, sopratutto se c'è la volonta politica per farlo. Credo che l'unico obiettivo raggiungibile in questo caso è almeno questo: esprimere la volonta politica.

42)
 Uno degli obettivi di dematerializzazione è stato raggiunto con l'avvio della FE, e credetemi non è poco. Per il resto non ci resta che aspettare per vedere le proposte.
 





martedì 10 giugno 2014

La Fattura Elettronica come Trasformazione Digitale, il punto di vista di M.P. Giovannini di AgID e D. Casalino di Consip

Oggi al convegno organizzato dall'Università di Tor Vergata a completamento dell'A.A. del
Master in Ingegneria per le Pubbliche Amministrazioni – Università degli Studi di Roma "Tor Vergata”, la cui consegna dei diplomi è forse stata la parte più emozionante dell'evento.

Si, certo, il tema non è di quelli che generano emozioni, ma come è stato detto in questi giorni da più parti è un momento epocale per la PA italiana. 
I vari relatori, M.P. Giovannini di AgID e D. Casalino di Consip, ognuno per la prorpia area, hanno confermato come la svolta sia fondamentale per avviare la Trasformazione Digitale della PA.

D. Casalino insiste su questa definizione, parla di "trasformazione digitale" , di cui il nostro paese ha bisogno. A dimostrazione del ruolo di Consip  in questa trasformazione cita tutta una serie di numeri che la stessa Consip ha realizzato.

Tutto questo per dire che attraverso i risparmi si può e si deve finanziare, appunto, la "trasformazione digitale" Italiana. Per avvalorare questo cita Pier Carlo Padoan, suo professore all'università, e dice: "gli acquisti pubblici sono uno dei pochi strumenti di politica industriale che i paesi contemporanei oggi possono utilizzare" per fare dello Smart Public Procurement.

Casalino conclude il suo intervento dicendo che la FE è la forza che innesca un ripensamento dei processi aziendali verso la trasformazione digitale, non uso la parola digitalizzazione perchè sembra che la sola parola sia poco gradita allo stesso Casalino.





M.P. Giovannini ci dice che l'italia è in anticipo rispetto all'Europa "essere primi ci permetterà di competere a livello europeo e di poter creare degli starndard a livello Europeo più coerenti alle nostre esigenze."