martedì 24 novembre 2015

Fatturazione Elettronica e Pagamenti


(Dati effettivi alla data di pubblicazione del post)

"Tutti gli enti della pubblica amministrazione sono tenuti a pagare le fatture legittime entro 30 giorni dalla data di emissione, con alcune eccezioni che consentono il pagamento entro 60 giorni. Il rispetto di questi termini è un fattore cruciale del buon funzionamento dell’economia nazionale ma molti enti pagano in tempi più lunghi."

La ragioneria dello stato ha una piattaforma per la certificazione dei crediti (qui il link) ed io direi anche dei pagamenti.

E' proprio sui dati qui inseriti sia dai creditori, che si sono preoccupati di farsi certificare i propri crediti, che dalla stessa PA che avrà alimentato questo sistema con i "pagamenti" effettuati, che il MEF ha realizzato il suo cruscotto per monitorare appunto i pagamenti.
Il MEF ha aggiornato i dati proprio ieri 23 Novembre 2015 , ma non tutto funziona come dovrebbe. Infatti lo stesso MEF afferma:

"La piattaforma di monitoraggio dei crediti commerciali registra il totale delle fatture trasmesse alle pubbliche amministrazioni, ma recepisce anche le informazioni sui pagamenti effettuati. Queste informazioni tuttavia non sono complete: non tutti gli enti pubblici sono attivi nella comunicazione dei dati di pagamento."

Anche se: "Il numero degli enti registrati è in continua evoluzione perché alcuni enti vengono cessati o aggregati. Gli enti sono qualificati come attivi sulla piattaforma se intervengono su oltre il 75% delle fatture registrate a loro indirizzate." 

Qualche numero 

Ecco alcune brevi considerazioni, se le fatture registrate sono 16 mln per un importo di 98 mld, mentre ne sono state pagate solo 5 mln per un importo di soli 30,5 mld, restano ancora da pagare ben 11 mln di fatture per un importo di 67,5 mld. Risulta altrettanto fittizio il tempo medio di pagamento (39gg) delle fatture pagate perché rappresenta solo il 31% circa del totale delle fatture. Il MEF "mette le mani avanti" per giustificare tale situazione infatti dice:

  • "il numero e l’importo delle fatture effettivamente pagate è superiore a quello registrato dalla piattaforma di monitoraggio perché soltanto alcuni enti comunicano i dati relativi ai pagamenti
  • il tempo medio di pagamento effettivo del totale delle fatture è con ogni probabilità più lungo di quello registrato tra gli enti che comunicano i dati
Gli enti che comunicano i dati sono da considerare “virtuosi” perché rispettano l’obbligo di fornire le informazioni. Questi enti sono probabilmente più virtuosi di altri anche nella tempestività di pagamento. Quindi i dati sui quali il MEF fornisce questi indicatori sono ancora insufficienti per avere una misura certa dei tempi di pagamento e della loro evoluzione. Il MEF promuoverà l’adesione alla piattaforma di monitoraggio presso tutte le pubbliche amministrazioni, con l’obiettivo di disporre delle informazioni di pagamento in questi termini:
  • Informazioni sul 60% delle fatture registrate entro la fine del 2015
  • Informazioni sul 90% delle fatture registrate entro la fine del 2016
  • Informazioni sul 99% delle fatture registrate entro il 30 giugno 2017

C'è ancora molto da fare, la digitalizzazione del paese passa sicuramente dall'applicazione di quanto suggerito e "proclamato" nel recente Italian Digital Day dai maggiori esponenti del governo e dallo stesso Premier, ma anche quando gli strumenti esistono, ma il loro stesso utilizzo è frammentato o minimale, sopratutto dalla stessa PA, lo sforzo da fare è proprio in questa direzione. La tecnologia è solo un fattore abilitante non la soluzione di tutti i problemi.