Se penso che il prossimo 31 Marzo chiunque abbia a che fare con la Pubblica Amministrazione debba emettere non più una fattura cartacea, ma, appunto, quella elettronica, non posso che considerare quest'ultima data, dopo quella del 6 Giugno 2014 che aveva già imposto questa prassi a tutte le Amministrazioni Centrali, come un momento fondamentale per la trasformazione digitale italiana.
Allo stesso tempo sono sicuro che il falegname, il fiorista, la piccola ditta che si rapporta a qualunque titolo con la PA forse vede questa data come un incombenza ed un ulteriore orpello burocratico da affrontare.
Lo dico subito, non c’è trasformazione senza cambiamento “DIGITALE”.
Volevo, infine, soffermarmi sull'aspetto della conservazione su cui ho già scritto sempre su questo blog per chiarire ancora di più quest'aspetto, perché credo preoccupi allo stesso modo quanto quello dell'emissione. Ecco quindi alcune precisazioni soprattutto per i piccoli professionisti, imprenditori ed individui.
-Quanto tempo c'è per effettuare la conservazione della FE? Un anno dalla data di emissione, ovvero per un anno posso tenere il file XML, opportunamente firmato, anche nel proprio pc di casa, poi scatta l'obbligo di conservarlo a norma.
-C'è differenza tra privato e PA, per quanto riguarda la conservazione della FE? Si c'è differenza, una PA è obbligata e rivolgersi ad uno degli enti certificati da AgID , mentre il privato non è tenuto, ma qui scatta il problema; è necessario che l'ente a cui si affida la conservazione sia affidabile nel tempo. Come fare quindi? In un altro post dicevo che forse anche al privato conviene rivolgersi agli enti certificati, se questo non è possibile , credo solo per questione di costi. Fate attenzione e scegliete un'azienda conosciuta ed affidabile.
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