lunedì 3 novembre 2014

Il DIGITAL ACT DELLA REGIONE CALABRIA.

#CalabriaDigitale

L’hashtag con cui si presenta il candidato presidente, Mario Oliverio, alla guida
della Regione Calabria è #SipuòFare, ma chiedo al presidente cosa si può fare,
sopratutto attraverso il digitale?

Un primo obiettivo ė sburocratizzare il rapporto con i cittadini, ridurre i tempi delle
procedure, pubblicare in rete i dati dell’amministrazione e del bilancio per affermare trasparenza e correttezza, favorire il controllo della spesa dei fondi e dei criteri di scelta degli incarichi;

Secondo, ma importantissimo,ė coinvolgere i cittadini e le associazioni nella
programmazione degli interventi, nello sviluppo dei progetti e nella gestione dei
servizi attraverso l’approvazione di una nuova legge sulla partecipazione.

Il terzo punto  è questo – la Regione Calabria dovrà passare da ente burocratico e
lontano, a luogo amico dei calabresi e dei territori, capace di ascoltare, aperto, utile, impegnato fattivamente nella risoluzione dei problemi quotidiani delle persone e delle imprese, teso a migliorare i servizi fondamentali, nella garanzia dei diritti
individuali e collettivi, per la realizzazione di un progetto di crescita e di sviluppo.

Oliverio, spinge il cuore oltre l’ostacolo, e dice: è attraverso il digitale che tutto
questo sarà realizzato, la Calabria avrà il suo DIGITAL ACT! L’agenda digitale della
Calabria metterà al primo posto il cittadino. Dalla sanità, con la realizzazione del
fascicolo sanitario elettronico, alla trasparenza, la Calabria farà degli opendata il suo modello. Con lo sviluppo di servizi innovativi e digitali come la costruzione di uno
sportello unico, che utilizzerà per esempio i servizi che lo SPID nazionale metterà a
disposizione, per facilitare l’uso dei servizi digitali, facilitare il rapporto con
l’amministrazione regionale. La Calabria recupererà il divario formativo nelle nuove
professioni creando dei centri di competenza specializzati insieme alle università, i
nostri giovani non dovranno più andare via dalla nostra terra, ma saranno le
aziende che, con la creazione di Startup, verranno nella nostra regione ad investire.

Infine chiedo e l’europa? 
Dell’Europa condividiamo pienamente il piano Horizon 2020, ed è lì che faremo il
nostro sforzo, sia per raggiungere i famosi obiettivi richiesti, sia per usare i fondi
che nel campo della formazione e dell’ICT ci saranno e che vogliamo utilizzare.


  


venerdì 3 ottobre 2014

Basteranno in 26? Ecco quante nomine sono state fatte per l'Agenda Digitale.


Era Febbraio del 2014 quando, l'attuale presidente del consiglio, ebbe l'incarico e dopo poco formò il nuovo governo. Il grande interesse era, vista la propensione dello stesso premier all'uso degli strumenti social, cosa sarebbe successo all'agenda digitale considerata oramai da tutti, nessuno escluso, una vera priorità per l'Italia sia per recuperare il più che certificato ritardo verso l'attuazione delle indicazioni dettate dall'Agenda Digitale Europea, sia come possibile motore d'innovazione oltre che potenziale motore di spending review e generazione di posti di lavoro.

Passò quindi qualche mese, ma succedeva poco o niente, se non confermare quello che il precedente governo aveva già pianificato: Fattura Elettronica, Anagrafe Unica, Identità Digitale. Niente di nuovo se non qualche slogan sul futuro Pin Unico. Anche l'avvio del processo telematico civile non è merito di questo governo. Sulla sanità niente, le regioni che vanno in ordine sparso e cosi via.

La prima vera novità arrivò con le dimissioni di Ragosa. Quindi partii il toto sostutito con call online indetta dal Ministro Madia. Dobbiamo aspettare l'evento Digital Venice per apprendere che Alessandra Poggiani sarà la nuova DG di AgID. Cominciamo a contare: 1a nomina. Poi arriva, scusatemi se mi può sfuggirmi l'ordine cronologico, il completamento della squadra AgID. Stefano Quintarelli Presidente del Comitato d'Indirizzo (2a nomina), Paolo Barberis consigliere all'innovazione (3a nomina), Paolo Coppola consulente personale dello stesso Ministro (4a nomina). Recentemente viene istituito il Tavolo permanente per l'innovazione presieduto dallo stesso Coppola che però si avvale di altre 12 persone (nomi non pubblici ma sono altri 12 nomi). Poi arriva anche e finalmente il Digital Champion Riccardo Luna (17a nomina). Torniamo si AgID, abbiamo un presidente del comitato d''indirizzo (@quinta) ma mancano i componenti della squadra che sono: Ernesto Belisario, Flavia Marzano, Francesco Sacco, Luca De Biase, Diego Ruffini, Eugenio Prosperetti, Paolo Coppola, Massimo Mantellini, Dianora Bardi, Lorenzo Benussi. In tutto altre 9 nomine, senza contare l'ennesimo ruolo di Paolo Coppola, siamo arrivati a 26 nomine. Non c'è nessun giudizio di valore su nessuna delle persone indicate, c'è solo un quantificazione. Punto. C'è solo una forte aspettativa di vedere i risultati di una squadra di 26 persone al lavoro per un unico obiettivo.

SONO 26 LE NOMINE FATTE 
PER L'AGENDA DIGITALE ITALIANA.




giovedì 11 settembre 2014

@DigitalAgendaEU Raddoppia! Ma semplifica?


@DigitalAgendaEU Raddoppia! Ma semplifica?

 
Ieri è stata annunciata la nuova squadra Europea del #teamJunckerEU, i nomi che mi interessano sono quelli nelle foto: il nuovo VP Andrus Ansip ed il nuovo Commissioner Günther Oettinger ovviamente legati all'Agenda Digitale Europea.
Il VP Ansip (Estone) ha con precisione l'incarico al Mercato Unico Digitale, mentre il Commissario Oettinger (Tedesco) al settore Digital Economy and Society
Nel frattempo il VP ha chiuso il suo vecchio account Twitter ed ora ha questo


Ma torniamo alla notizia, appena appresa mi sono domandato: se prima la Neelie Kroes, Commissaria uscente, riusciva a gestire tutto da sola, come mai ora abbiamo bisogno di due nomi? Ad oggi una risposta tecnica non me la sono data, o forse non c'è, quindi la risposta non può che essere tutta politica, e questa potrebbe essere, purtroppo, una forma di manuale Cencelli Europeo. Ma questo è pensar male,ma a volte ci si azzecca.
L'altra domanda che mi è venuta spontanea è chi farà cosa? Quali saranno le diverse competenze/ruoli?
Su questo ho solo delle risposte parziali e sono:
  • #Digital portfolio goes to Günther Oettinger
  • The commissioner responsible will be Oettinger.
  • The VP responsible will be Andrus Ansip
  • Project team Leader of A Digital Single Market Andrus Ansip

Infine un ultima domanda: tutto questo semplificherà la gestione e l'execution della DAE? No, anche in questo caso sono un po' negativo, ma voglio lasciare aperto uno spiraglio a che i fatti mi smentiscano.
Se poi penso a quanto siamo stati lontani dall'Europa e avevamo un solo interlocutore, l'ex VP Kroes, ed a volte non siamo stati capaci di nominare un Digital Champion che ci rappresentasse, voi capite, spero, il mio disincanto. Vi auguro che non sia lo stesso per Voi.

Cosi... qualche commento estero: Oettinger: not everybody is happy

lunedì 1 settembre 2014

Fattura Elettronica PA, piccole ma importanti novità.



In un precedente post davo dei consigli su come realizzare il file XML da inviare allo SDI, da quella data sono cambiate molte cose, la Fatturazione Elettronica verso la PA non era ancora obbligatoria mentre ora lo è, un decreto ha anticipato al 31 marzo 2015 il termine di decorrenza degli obblighi di fatturazione elettronica per le amministrazioni centrali di cui all'articolo 6, comma 3, del decreto del Ministro dell'economia e delle finanze del 3 aprile 2013, n. 55 e per le amministrazioni locali di cui al comma 209 della legge n. 244 del 2007. Quindi a breve la FE sarà l'unico modo per emettere fattura verso le pubbliche amministrazioni tutte.

Molto si è fatto anche nel versante informartivo e di aiuto, lo stesso sito SDI si è evoluto ed è ora più completo, infatti è stato arricchito di documentazione e di  puntatori vari verso altri siti che in qualche modo sono importanti per comprendere tutti gli aspetti legali e tecnici della Fattura Elettronica.

Uno degli aspetti più interessanti che mi preme segnalarvi è la sezione strumenti:  questa sezione consente molto semplicemente di verificare ,prima dell'invio formale, la correttezza del file XML.
Nel sezione si precisa , giustamente perchè è fondamentale per la buona riuscita dell'operazione di invio e di accetazione della fattura, che non vengono effettuate controlli che riguardano l'unicità del nome del file FatturaPA, l'unicità dell'identificativo progressivo della fattura e l'esistenza o meno del CodiceDestinatario (Codice Ufficio del destinatario, come riportato nel sito dell'IndicePA).

Un consiglio: se non usate intermediari che fanno questo lavoro per voi,  fate sempre questo controllo che vi aiuta a capire prima se almeno il file è formalmente corretto.

Un'altra  novità tecnica importante è il cambio di formato della FE che andra in vigore dal 2 Febbraio 2015. Di più al momento non si può dire, però del nuovo formato sul sito sono presenti i vari file necessari per fare un analisi più accurata. Questo è un cambiamento importante, infatti, quando poi avverrà, si dovranno aggiornare tutti i programmi al nuovo formato.


domenica 17 agosto 2014

CIE o non CIE questo è il dilemma? Non più!



Forse lo spunto di questo ottimo post di Alfonso Fuggetta:  Piccolo vademecum sull’Identità Digitale 
gli è stato dato da alcune mie affermazioni su twitter che gli avranno fatto nascere l'idea o la voglia di
chiarire definitivamente ed in modo semplice i vari concetti in gioco.


Ben fatto. Quello che vorrei solo aggiungere è un po' di memoria storica di chi, avendo vissuto dal di dentro la nascita della CIE, sa quanto tempo e quante risorse si sono disperse e dove avremmo potuto essere se solo questo non fosse successo.
Era il lontano 1994, ben 10 anni fa, io seguivo alcuni dei progetti che nascevano parallelamente alla CIE per sfuttarne le potenzialità che il progetto CIE aveva come potenzialità.
Alcuni comuni, tra i più importanti ricordo: Imperia, Catanzaro, Trapani come anche altri minori, avevano sviluppato un portale che, attraverso l'identificazione via CIE del cittadino, offriva già allora accesso all'Anagrave Tributaria, in alcuni casi ai dati Catastali e cosi via.
Dietro le quinte, tecnologicamente parlando, si era veramente all'avanguardia, significava dare al cittadino quello che oggi è un auspicio dell'attuale governo ovvero uno strumento unico, o meglio un identità digitale univoca, per accedere ai propri dati partendo dal proprio comune per poi andare verso lo stato centrale.
E tutto questo c'era già dieci anni fa, cosa sia poi successo o se ancora oggi questo sia ancora possibile, nei comuni suddetti, non lo so, ma aver avuto questo tipo di esperienze e sentire oggi ancora parlare di ANPR, SPID quando le basi tecnologiche, forse non politiche, c'erano eccome, questo mi lascia perplesso e preoccupato. Non è mai stata la tecnologia a mancare o la capacità di usarla che è mancata, ma la voglia di costruire processi duraturi, pervasivi, efficaci, e non ricominciare ogni nascita di un nuovo governo o nuovo direttore generale dell'agenzia di turno.
DDU o CIE non è questo il problema, ma fare scelte strategiche chiare e lungimiranti.

mercoledì 6 agosto 2014

La strategia bottom up, primo test. Funzionerà?




Si è tenuta ieri, come preannunciato da vari giornali, la prima riunione indetta dal Ministro Marianna Madia, la prima perché non sarà l'unica, infatti la prossima è già stata concordata per il 15 Settembre.
L'intento della riunione era, dico era perché dai primi commenti sembra che l'obiettivo alla fine sia stato tutt'altro, rilanciare l'Agenda Digitale con una metodologia Bottom UP. Infatti il ministro ha convocato vari rappresentanti dei Ministeri e rappresentati delle più importanti aziende-agenzie della PA.
Erano presenti: il ministro Madia, ovviamente, che ha introdotto la riunione ma dopo solo pochi minuti ha lasciato la riunione delegando alla guida il suo collaboratore su questi temi Paolo Coppola, Stefano Quintarelli, la nuova DG di AgID Alessandra Poggiani, che per inciso è stata presentata come tale, vari Ministeri tra i quali Giustizia, MISE, il MEF con suoi 3 responsabili ICT e le sue tre agenzie, Interni, Difesa, Esteri, Trasporti, Salute, Miur ed anche i Carabinieri. Presenti anche la Consip, Sogei, Inail, ma forse le presenze più inusuali erano Cottarelli, ma quando si tratta di spending review ancora è lui l'uomo giusto, Gutgeld consulente per i temi economici del Premier. C'è da dire che sia Cottarelli che Gutgeld hanno lasciato la riunione dopo poco.
Ora andiamo sui contenuti, il vero obiettivo lo enuncia Coppola: "progetti di razionalizzazione processi, ma soprattutto, portate proposte di spending review". Ed è su queste ultime due parole che il focus è alto.
Non mancano certo altre proposte, Min. Giustizia ricorda l'avvio del processo civile telematico che porta 40 Mi€ di risparmio. Consip ribadisce il tema fondamentale della Trasformazione Digitale, ma soprattutto andare oltre ICT, passando per il Patto per la Sanità Digitale, inoltre rammenta che dei 16Mld di gare aperte 8 sono per l'Agenda Digitale. Il MISE parla del TELELAVORO per ottenere risparmi ecc.
Infine l'atteso intervento di A.Poggiani, DG di AgID, che propone 4 ambiti di collaborazione AgID e PA Centrali.
1. Razionalizzazione spesa. Razionalizzazione strutture. Ricaduta su spesa locale.
2. Processi. Collaborazione e integrazione, generano risorse.
3. Programmazione comunitaria. Coordinamento POR regionali.
4. Crescita economica

Il nuovo DG di AgID, nell'ambito della razionalizzazione della spesa, suggeriva di creare un osservatorio della spesa ICT, (ricordate? spending review come primo obiettivo) peccato che abbiamo già AVCP, oltre che l'ANAC, e non dimentichiamo Assinform che non fa proprio questo mestiere ma…
Certo questo non è tutto, ma è quanto basta per farsi un idea del metodo Bottom UP.
Un successo? Il primo impatto, sicuramente superficiale, non lascia trasparire una strategia precisa, una guida puntuale ed obiettivi precisi, sebbene da affinare. Non ci resta che aspettare.
Si, aspettiamo ancora, aspettiamo il 15 settembre. E poi?