lunedì 24 marzo 2014

Friuli Venezia Giulia: al via con gli Open Data

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo contributo by: 

Maurizio Sbogar

@MauSbogar 



Mentre la Presidente Serracchiani diceva: L'AGENDA DIGITALE PARTA DALLE PERSONE.

 ''È necessaria una strategia condivisa per la crescita digitale che preveda la creazione di un piano operativo nazionale''. Lo ha detto oggi a Roma Debora Serracchiani, presidente del Friuli Venezia Giulia e rappresentante delle Regioni nella Cabina di regia per l'Agenda Digitale, intervenendo alla giornata di confronto organizzata dall'ANCI sullo stato di avanzamento delle azioni di sviluppo dell'innovazione nel Paese a un anno e mezzo dalla definizione dell'Agenda Digitale italiana. Dopo aver sottolineato che ''le infrastrutture immateriali sono altrettanto importanti per la crescita del nostro Paese delle infrastrutture materiali'', Serracchiani ha ricordato che ''una buona fetta di cittadini italiani, circa il 40 per cento nel 2012, dichiara di non aver mai adoperato un pc. Non possiamo rischiare di tagliar fuori già dall'inizio quasi la metà dei cittadini: pertanto l'Agenda Digitale non potrà essere credibile senza un piano di alfabetizzazione digitale della popolazione italiana''.
''Rispondendo per primo alla chiamata di 'Go On Italia' - ha proseguito la presidente - il Friuli Venezia Giulia si è dato l'obiettivo di impostare l'Agenda Digitale sulle persone e non solo sulle infrastrutture. Grazie alla collaborazione di molti partner privati cercheremo di avvicinare più studenti al digitale, aiuteremo i più anziani a familiarizzare con la rete e - ha concluso - le imprese del territorio a digitalizzarsi''. Al dibattito, moderato dal giornalista Federico Pedrocchi di Radio24, hanno partecipato Agostino Ragosa, direttore generale dell'Agenzia per l'Italia Digitale, Matteo Lepore, presidente della Commissione Innovazione dell'ANCI, Francesco Maria Loriga, amministratore unico di Lazio Innovazione Tecnologica, ed Elio Catania, presidente AssInform. ARC/Com/RM


Nella sua regione, infatti, la giunta approvava il DDL su Open data che adesso passerà per l'approvazione in consiglio Regionale: la legge è estremamente innovativa e si prevede una consultazione pubblica per la delibera attuativa.

IL DDL SULL' "OPEN DATA" È UN MOTORE PER L'INNOVAZIONE


I dati "certificati" che diventeranno "pubblici" sono molto interessanti, solo dal punto di vista cartografico più di 600 DataSet disponibili, e tutti nel  rispetto delle norme e gli standard presenti in UE.

giovedì 20 marzo 2014

L'Europa: l'Agenda Digitale e il modello di Controllo sui Paesi Membri. Funziona?




In uno degli ultimi eventi a cui ho partecipato (La giornata di Studio sulle Politiche Digitali per l'Italia) molti degli interventi riportavano indicazioni o riferimenti alla Scoreboard creata dalla commissaria Neelie Kroes come momento ultimo di monitoraggio sui progressi nella realizzazione delle 101 azioni  individuate come obiettivi da raggiungere dai vari Paesi.

Più e più volte ho pensato a quanto efficace sia, non tanto come strumento di visualizzazione o di condivisione delle informazioni, ma come strumento di controllo e sopratutto di enforcing al raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Funziona, mi chiedo? 
Quali "poteri" ha l'Europa, quindi la sua Commissaria, per far andare le cose nel verso indicato?

Vediamo cosa può fare l'Europa quando deve attuare controlli sugli obiettivi che si pone, questo vale sia per il più famoso Fiscal-Compact che per l'Agenda Digitale Europea.   


L'Europa e i suoi Controlli 

Quella del controllo è una questione piuttosto complessa quando si tratta di legislazione dell'UE e sopratutto su come vengono attuate le diverse politiche. 
Per iniziare, ci sono tre tipi fondamentali di legislazione dell'UE
  • regolamenti
  • direttive
  • decisioni 
In breve, un regolamento è simile a una legge nazionale con la differenza che è applicabile in tutti i paesi dell'UE. Le Direttive stabilite sono come regole generali che devono essere trasferiti nel diritto nazionale da ciascun paese come ritengono opportuno. Una decisione riguarda solo un particolare problema e le persone o le organizzazioni specificamente menzionati. 

La Commissione può anche formulare suggerimenti e opinioni, che non hanno carattere vincolante.
 
Se la Commissione ritiene che lo Stato membro (SM) non è conforme ad un regolamento / direttiva / decisione può avviare una procedura di infrazione , che potrebbe finire presso la Corte di giustizia dell'UE.
Oltre agli atti giuridici, la Commissione ha anche strumenti più morbidi per svolgere le sue politiche. Essa può emettere libri verdi , libri bianchi , avviare discussioni, fare studi, progetti di lancio ecc.
Per quanto riguarda l'Agenda Digitale Europea, che come sappiamo è costituita da 101 azioni , suddivise in sette colonne, che sono gli obiettivi. Per raggiungere gli obiettivi dell'Agenda Digitale diversi tipi di azioni sono intraprese dalla Commissione stessa, mentre altri, ovviamente, sono demandati agli Stati Membri.
Un obiettivo può essere l'adozione di una proposta legislativa o può essere quello di avviare una comunicazione o di uno studio condotto da un certo tempo. Il target non è necessariamente l'attuazione di una normativa.
Alcuni esempi della Digital Agenda Europea (DAE):
In azione 101 - Roaming - la Commissione ha adottato una proposta di regolamento relativo al roaming sulle reti pubbliche di comunicazione mobile su 6 lug 2011, entrato in vigore il 1 ° luglio 2012. (Abbiamo così raggiunto questo obiettivo).
Se la Commissione riceve una denuncia o comunque riconosca che uno Stato membro non conforme al presente regolamento si può avviare una procedura di infrazione.
Per esempio nell'azione 060 Promuovere una maggiore partecipazione delle giovani donne e le donne che rientrano nel settore delle TIC , la Commissione ha pubblicato uno studio e ha prodotto un toolkit. Un evento "Ragazze in ICT Day" è stato organizzato anche nel mese di aprile 2013 per puntare i riflettori sulla questione. (Target non raggiunta, ma in buono stato).
Ancora, per l'Azione 087 Comunicazione su "Una strategia per l'e-Procurement (Libro bianco sulla comunicanti capacità di e-procurement in EU) . Qui la Commissione ha adottato una comunicazione nel mese di aprile 2012, che definisce una strategia per rendere l'uso di e-procurement della regola nella UE entro la metà del 2016 (obiettivo raggiunto).
Il progresso di queste azioni è monitorato su base regolare. Viene aggiornato anche il  tabellone dove si può vedere visivamente progressi realizzati in diversi pilastri.
Sul portale si possono anche seguire i progressi in base al paese .

C'è da dire che il processo di aggiornamento di alcuni dati è demandato allo stesso Stato Membro, che è un come dire ad un alunno di mettersi i voti.

Inoltre il processo di moniroraggio non è molto rigoroso e quindi la risposta alla domada se il controllo funziona non può essere netta, ma la mia sensazione è che sia più verso il fallace che verso l'efficace.

mercoledì 12 marzo 2014

Fattura Elettronica: Italia VS Spagna, mentre l'europa dà il via libera


Il 6 Giugno 2014 in Italia partirà l'obbligo della Fatturazione Elettronica, sempre che non ci sia qualche intoppo. Nel frattempo la sperimentazione va, ho chiesto se è possibile avere qualche informazione su questo e spero di ricevere al più presto dei numeri da riferirvi.

Nel frattempo c'è anche un'altra bella notizia:

European Parliament gives green light to e-invoicing in public procurement


è vero che viene precisato che: "this is an informal message intended to help journalists covering the work of the European Parliament. It is neither an official press release nor a comprehensive record of proceedings."

ma la strada è segnata e la direzione è quella giusta.

Anche per verificare quanto è importante tutto questo mi sono fatto un giro per capire come stanno gli altri paesi europei, ed ho trovato interessante quello che sta succedendo in Spagna.

Qualche numero

Le società hanno generato 59 milioni di ricevute elettroniche da gennaio a giugno 2013

Il risparmio totale di 458 milioni di euro e 250 mila ore di lavoro ripetitivo

L'implementazione nella pubblica amministrazione avrà un profitto annuo di 51 milioni

Una pubblica amministrazione 2.0

La Camera dei Rappresentanti ha approvato lo scorso 19 dicembre la legge per la promozione della fattura elettronica che consentirà l'uso della fatturazione elettronica nel settore pubblico, in aggiunta al privato che ridurrà gli oneri amministrativi. L'implementazione del governo centrale avrà un profitto netto annuale di 51 milioni e di 2,3 milioni nel risparmio in carta, stima l' Associazione di Elettronica, Informatica, Telecomunicazioni e contenuti digitali (AMETIC). L'organizzazione ha accolto con favore l'adozione della legge, in quanto ritiene che fornirà "grandi vantaggi in termini di costi, tempo, sforzi e procedure."
Inoltre, il governo avrà un maggiore controllo contabile delle fatture, consentendo un maggiore rispetto dei termini di pagamento, un migliore controllo della spesa pubblica e il deficit, e di promuovere la lotta contro la frode. Inoltre, dal 15 Gennaio 2015, la fattura elettronica sarà obbligatoria

In sintesi la partita è finita pari, L'italia ha un piccolo vantaggio in quanto partirà qualche mese prima.

Quando poi in Europa la Legge passerà da draft a Legge verificheremo quanto saremo compliance con le direttive comunitarie.

venerdì 7 marzo 2014

Ma qualcuno ha messo in pausa l'Agenda Digitale?


La mia sensazione, purtroppo avvalorata dai fatti, è come se qualcuno nel "gioco" dell'Agenda Digitale, che gioco non è per le enormi implicazioni che ha per il paese Italia, avesse premuto il tasto pausa.

Pochi giorni fa ironizzavo in un altro post se lo stato delle cose era come se aspettassimo Godot.

Oggi invece rifletto sullo stato di coma (farmacologico) che si osserva, ma andiamo con ordine:

-Abbiamo un nuovo governo e un nuovo Premier.
-Non abbiamo indicazioni su cosa, questo governo, intenda fare sulle Politiche Digitali del paese Italia.
-Abbiamo emeriti giornalisti, professori universitari, blogger, personalità di spicco che formulano le più svariate ipotesi su cosa possa succedere e persino su come si debba andare avanti.
-Non abbiamo un simil Rapporto Caio sui risultati di quanto già fatto o se le prossime scadenze saranno rispettate, visto il cambiamento politico e organizzativo che c'è stato.

Sul nuovo Premier e l'Europa

Il Premier: non avendo indicato nessun sottosegretario alle politiche digitali i maggiori commentatori, e vista la sua personale propensione all'uso dei mezzi Digitali, hanno ipotizzato che voglia tenere per se il ruolo fondamentale che è indicativamente rappresentato dal nome Mr. Agenda Digitale. Ma i fatti, ad oggi, non danno nessuna indicazione in merito, a conferma o meno, che queste ipotesi siano vere.
Poi c'è l'Europa con un Commissario all'Agenda Digitale, Neelie Kroes, anch'essa a fine mandato. In una recente intervista ha detto che: I’m not going to grow roses” e che nei 250 circa giorni che mancano alla fine del suo mandato cercherà di chiudere al meglio alcune tra le sue più importanti battaglie: 

una di queste è quella indicata dall'hashtag #connectedcontinent, che per sommicapi vuol dire almeno abbattere le barriere del roaming internazionale;

l'altra è avviare il passaggio al 5G entro il 2015. 

Tutto ottimo, ma poi? Bisognerà anche in questo caso ricominciare, la N.Kroes non è in gioco, non si è ricandidata. Sarà la nuova compagine politica Europea che dovrà trovare il suo sostituto. Che cosa significa questo se non ancora una PAUSA?


Su cosa si farà, o si potrebbe fare

Alcuni dei più noti professori universitari che seguono molto da vicino questi temi, parlo del professore Stefano Epifani e del professore Alfonso Fuggetta, hanno in questi giorni contribuito con idee interessanti anche al fine stimolare, credo, riflessioni e smuovere un po' le acque. Il prof. Epifani in questo articolo dà una serie di suggerimenti su quella che potrebbe essere "una vision di sistema" oltre che un po' di considerazioni su cosa ha funzionato e cosa no. Il prof. Fuggetta nel suo blog in questo post invece ci dice qualcosa "Sull’innovazione tante chiacchiere, poche esperienze, scarsa memoria". Mi fermo qui nelle citazioni, ma la sensazione, anche qui, che provo è che oltre la buona volontà e la capacità indiscussa dei suddetti, è quella di essersi fermati, di un tentativo di stimolare una ripartenza ma senza poter incidere in modo effettivo nella realtà. Quindi anche qui PAUSA! 

I tempi del mondo ICT sono tempi molto più veloci di quelli della vita di ogni giorno.
Chiudo dicendo consapevolmente che ogni giorno che passa è un giorno perso.