giovedì 17 aprile 2014
Una riflessione a freddo,ovvero vieni al Bar(Camp)? No grazie.
Partiamo dalla definizione BarCamp (by wikipedia):
BarCamp è una rete internazionale di non conferenze aperte i cui contenuti sono proposti dai partecipanti stessi. Gli eventi si occupano soprattutto di temi legati alle innovazioni sull'uso del World Wide Web, del software libero e delle reti sociali. Il nome di BarCamp si rifà al termine foobar già utilizzato dagli hacker: i BarCamp, infatti, sono nati in risposta ai Foo Camp, una "non-conferenza" annuale, su invito, ospitata dall'editore di testi sul software libero Tim O'Reilly. BarCamp è una non conferenza, così come solitamente intendiamo per conferenza, che nasce dal desiderio delle persone di condividere e apprendere in un ambiente aperto e libero. Il BarCamp è una non-conferenza collaborativa, dove chiunque può “salire in cattedra”, proporre un argomento e parlarne agli altri, con lo scopo di favorire il libero pensiero, la curiosità, la divulgazione e la diffusione dei temi legati al Web. Una non conferenza (unconference) quindi una riunione il cui tema di discussione è deciso dai partecipanti piuttosto che prestabilito in anticipo dagli organizzatori, una riunione aperta i cui contenuti vengono proposti dai partecipanti stessi.
Il giorno 11 Aprile 2014 sembra essere stato il giorno per eccellenza del BARCAMP, perché se è la Camera dei Deputati che apre le sue porte per fare un happening sul tema dell’Agenda Digitale in forma, appunto, di BarCamp, ecco fatto. E’ cosi che l’hashtag di twitter #facciamolagenda ad esso associato ha generato 6,039,038 “impressions” con 1,500 tweets, è cosi che diventa il terzo hashtag di tendenza della giornata in poche ore.
Ne parla la stampa, la stessa Presidente della Camera ne è entusiasta ed orgogliosa.
L’obiettivo dichiarato, in vista del prossimo avvio del semestre europeo, è quello di fare proposte per migliorare la posizione dell'Italia in Europa sul tema dell'Agenda Digitale.
I partecipanti, individuato uno degli indicatori dell'agenda digitale Ue presenti nella scoreboard, ne svilupperanno un'idea, un progetto. Che sia stato un successo mediatico è un fatto. Che Twitter, oramai unico termometro politico, economico, sociale e non solo “social”, ne abbia poi certificato il successo è anche esso un fatto. Io stesso, nell’immediatezza della fine dell’evento, mi ero espresso in tal senso.
Ma poi mi sono chiesto, ma servirà veramente?
Mi sono ricordato di quando poco tempo fa, la stessa Camera dei Deputati, in un documento che fece molto scalpore, evidenziò le sue stesse inadempienze in termini di Monitoraggio dell’attuazione dell’Agenda digitale italiana (http://documenti.camera.it/leg17/dossier/Testi/TR0146.htm).
Si diceva infatti che: “...Dall’aggiornamento della ricognizione ora effettuato risulta che dei 55 adempimenti considerati ne sono stati adottati 17”
In quell’occasione ho sentito promesse di interpellanze parlamentari per chiarire e risolvere i problemi. Niente di tutto questo è successo.
Un’altra particolarità è che, nel bailamme dell’evento mediatico, nessuno ha riportato i contenuti che sono stati elaborati dalle decine di entusiasti partecipanti. Anche se Stefano Quintarelli, dirà poi che i contenuti saranno distribuiti all’interno della mailinglist di interscambio sull’innovazione.
Questo anche perché oggi un “messaggero” per portare la buona novella in Europa, l’Italia non ce l’ha.
Ho chiesto ha due deputati, che sicuramente fanno parte del gruppo di interscambio sull’ innovazione (Intergruppoinnovazione@camera.it), se potevo, da cittadino interessato, ricevere l’email che si sarebbero scambiati, ovviamente ho avuto piene rassicurazioni,ma mai nessuna email.
E per ultimo, ma non meno importante, ma veramente si può pensare di rilanciare la posizione dell’Italia in Europa, quando nelle ultime 5 riunioni dei Digital Champion la stessa Europa ha visto scorrere diversi nomi e di questi solo uno è stato presente, e vi invito a rintracciarne i contenuti proposti?
Quando l’unico rapporto recente che l’Italia ha presentato, il cosiddetto Rapporto Caio, per essere compliant, appunto, alla scoreboard nel particolare ambito del programma H2020 per l’adeguamento delle reti Broadband, ci è stato rispedito al mittente, come insufficiente ed inadeguato?
Credo non basti un BarCamp, la cui sola e vera efficacia resta quella di aver portato il tema dell’agenda digitale all’attenzione dei media e del governo, ma non potrà risollevare le sorti italiane su questo tema in Europa, ci vuole ben altro.
venerdì 4 aprile 2014
Intervento di Agostino Ragosa all'evento IBM Business Continuity Summit 2014 #IBMBCS14
Ieri ho assistito all'interessante evento sulla Business Continuity organizzato da IBM Italia insieme a IDC Italia.
Per moltissimi aspetti tecnologici l'evento ci ha proiettato in un futuro molto affascinate, oltre che toccare temi strettamente pertinenti al tema dell'evento, IBM ci ha dato indicazioni su quanto ancora c'è da lavorare sul tema del Green ICT.
Tutto l'ICT mondiale consuma il 2% delle Risorse che il mondo produce.
Ibm ipotizza di riuscire ad arrivare ad avere un
Zero-Emission Data Center
Spunti molto interessanti per un futuro più green.
Ma torniamo a A.Ragosa DG di AGID il cui video è disponibile qui:
l'intervento è interessante perchè fa tutta una carrellata su cosa ha fatto AGiD e su cosa farà, ovviamente legando il tema della Business Continuity come elemento necessario alla PA quando si ha in animo di offriri servizi come Anagrafica Nazionale, Fattura Elettronica ed Identità Digitale.
Pensate cosa possa significare non garantire integrità, sicurezza e disponiblità del dato quando si ha in "pancia" l'identità di un intera nazione.
lunedì 24 marzo 2014
Friuli Venezia Giulia: al via con gli Open Data
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo contributo by:
Maurizio Sbogar
@MauSbogar
Mentre la Presidente Serracchiani diceva: L'AGENDA DIGITALE PARTA DALLE PERSONE.
''È necessaria una strategia condivisa per la crescita digitale che preveda la creazione di un piano operativo nazionale''. Lo ha detto oggi a Roma Debora Serracchiani, presidente del Friuli Venezia Giulia e rappresentante delle Regioni nella Cabina di regia per l'Agenda Digitale, intervenendo alla giornata di confronto organizzata dall'ANCI sullo stato di avanzamento delle azioni di sviluppo dell'innovazione nel Paese a un anno e mezzo dalla definizione dell'Agenda Digitale italiana. Dopo aver sottolineato che ''le infrastrutture immateriali sono altrettanto importanti per la crescita del nostro Paese delle infrastrutture materiali'', Serracchiani ha ricordato che ''una buona fetta di cittadini italiani, circa il 40 per cento nel 2012, dichiara di non aver mai adoperato un pc. Non possiamo rischiare di tagliar fuori già dall'inizio quasi la metà dei cittadini: pertanto l'Agenda Digitale non potrà essere credibile senza un piano di alfabetizzazione digitale della popolazione italiana''.
''Rispondendo per primo alla chiamata di 'Go On Italia' - ha proseguito la presidente - il Friuli Venezia Giulia si è dato l'obiettivo di impostare l'Agenda Digitale sulle persone e non solo sulle infrastrutture. Grazie alla collaborazione di molti partner privati cercheremo di avvicinare più studenti al digitale, aiuteremo i più anziani a familiarizzare con la rete e - ha concluso - le imprese del territorio a digitalizzarsi''. Al dibattito, moderato dal giornalista Federico Pedrocchi di Radio24, hanno partecipato Agostino Ragosa, direttore generale dell'Agenzia per l'Italia Digitale, Matteo Lepore, presidente della Commissione Innovazione dell'ANCI, Francesco Maria Loriga, amministratore unico di Lazio Innovazione Tecnologica, ed Elio Catania, presidente AssInform. ARC/Com/RM
''Rispondendo per primo alla chiamata di 'Go On Italia' - ha proseguito la presidente - il Friuli Venezia Giulia si è dato l'obiettivo di impostare l'Agenda Digitale sulle persone e non solo sulle infrastrutture. Grazie alla collaborazione di molti partner privati cercheremo di avvicinare più studenti al digitale, aiuteremo i più anziani a familiarizzare con la rete e - ha concluso - le imprese del territorio a digitalizzarsi''. Al dibattito, moderato dal giornalista Federico Pedrocchi di Radio24, hanno partecipato Agostino Ragosa, direttore generale dell'Agenzia per l'Italia Digitale, Matteo Lepore, presidente della Commissione Innovazione dell'ANCI, Francesco Maria Loriga, amministratore unico di Lazio Innovazione Tecnologica, ed Elio Catania, presidente AssInform. ARC/Com/RM
Nella sua regione, infatti, la giunta approvava il DDL su Open data che adesso passerà per l'approvazione in consiglio Regionale: la legge è estremamente innovativa e si prevede una consultazione pubblica per la delibera attuativa.
IL DDL SULL' "OPEN DATA" È UN MOTORE PER L'INNOVAZIONE
I dati "certificati" che diventeranno "pubblici" sono molto interessanti, solo dal punto di vista cartografico più di 600 DataSet disponibili, e tutti nel rispetto delle norme e gli standard presenti in UE.
giovedì 20 marzo 2014
L'Europa: l'Agenda Digitale e il modello di Controllo sui Paesi Membri. Funziona?
In uno degli ultimi eventi a cui ho partecipato (La giornata di Studio sulle Politiche Digitali per l'Italia) molti degli interventi riportavano indicazioni o riferimenti alla Scoreboard creata dalla commissaria Neelie Kroes come momento ultimo di monitoraggio sui progressi nella realizzazione delle 101 azioni individuate come obiettivi da raggiungere dai vari Paesi.
Più e più volte ho pensato a quanto efficace sia, non tanto come strumento di visualizzazione o di condivisione delle informazioni, ma come strumento di controllo e sopratutto di enforcing al raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Funziona, mi chiedo?
Quali "poteri" ha l'Europa, quindi la sua Commissaria, per far andare le cose nel verso indicato?
Vediamo cosa può fare l'Europa quando deve attuare controlli sugli obiettivi che si pone, questo vale sia per il più famoso Fiscal-Compact che per l'Agenda Digitale Europea.
L'Europa e i suoi Controlli
Quella del controllo è una questione piuttosto complessa quando si
tratta di legislazione dell'UE e sopratutto su come vengono attuate le diverse politiche.
Per iniziare, ci sono tre tipi fondamentali di legislazione dell'UE
:
- regolamenti
- direttive
- decisioni
La Commissione può anche formulare suggerimenti e opinioni, che non hanno carattere vincolante.
Se la Commissione ritiene che lo Stato membro (SM) non è conforme ad un regolamento / direttiva / decisione può avviare una procedura di infrazione , che potrebbe finire presso la Corte di giustizia dell'UE.
Oltre agli atti giuridici, la Commissione ha anche strumenti più morbidi per svolgere le sue politiche. Essa può emettere libri verdi , libri bianchi , avviare discussioni, fare studi, progetti di lancio ecc.
Per quanto riguarda l'Agenda Digitale Europea, che come sappiamo è costituita da 101 azioni
, suddivise in sette colonne, che sono gli obiettivi. Per raggiungere gli
obiettivi dell'Agenda Digitale diversi tipi di azioni sono intraprese
dalla Commissione stessa, mentre altri, ovviamente, sono demandati agli Stati Membri.
Un obiettivo può essere l'adozione di una proposta
legislativa o può essere quello di avviare una comunicazione o di uno
studio condotto da un certo tempo. Il target non è necessariamente
l'attuazione di una normativa.
Alcuni esempi della Digital Agenda Europea (DAE):
In azione 101 - Roaming - la Commissione ha adottato una proposta di regolamento
relativo al roaming sulle reti pubbliche di comunicazione mobile su 6
lug 2011, entrato in vigore il 1 ° luglio 2012. (Abbiamo così raggiunto
questo obiettivo).
Se
la Commissione riceve una denuncia o comunque riconosca che uno Stato
membro non conforme al presente regolamento si può avviare una procedura
di infrazione.
Per esempio nell'azione 060 Promuovere una maggiore partecipazione delle giovani donne e le donne che rientrano nel settore delle TIC ,
la Commissione ha pubblicato uno studio e ha prodotto un toolkit. Un evento "Ragazze in ICT Day" è stato organizzato anche nel mese di
aprile 2013 per puntare i riflettori sulla questione. (Target non
raggiunta, ma in buono stato).
Ancora, per l'Azione 087 Comunicazione su "Una strategia per l'e-Procurement (Libro bianco sulla comunicanti capacità di e-procurement in EU) . Qui la Commissione ha adottato una comunicazione nel mese di aprile 2012, che definisce una strategia per rendere l'uso di e-procurement della regola nella UE entro la metà del 2016 (obiettivo raggiunto).
Il progresso di queste azioni è monitorato su base regolare. Viene aggiornato anche il tabellone dove si può vedere visivamente progressi realizzati in diversi pilastri.
Sul portale si possono anche seguire i progressi in base al paese
.
C'è da dire che il processo di aggiornamento di alcuni dati è demandato allo stesso Stato Membro, che è un come dire ad un alunno di mettersi i voti.
Inoltre il processo di moniroraggio non è molto rigoroso e quindi la risposta alla domada se il controllo funziona non può essere netta, ma la mia sensazione è che sia più verso il fallace che verso l'efficace.
mercoledì 12 marzo 2014
Fattura Elettronica: Italia VS Spagna, mentre l'europa dà il via libera
Il 6 Giugno 2014 in Italia partirà l'obbligo della Fatturazione Elettronica, sempre che non ci sia qualche intoppo. Nel frattempo la sperimentazione va, ho chiesto se è possibile avere qualche informazione su questo e spero di ricevere al più presto dei numeri da riferirvi.
Nel frattempo c'è anche un'altra bella notizia:
European Parliament gives green light to e-invoicing in public procurement
è vero che viene precisato che: "this is an informal message intended to help journalists covering the work of the European Parliament. It is neither an official press release nor a comprehensive record of proceedings."
ma la strada è segnata e la direzione è quella giusta.
Anche per verificare quanto è importante tutto questo mi sono fatto un giro per capire come stanno gli altri paesi europei, ed ho trovato interessante quello che sta succedendo in Spagna.
Qualche numero
Le società hanno generato 59 milioni di ricevute elettroniche da gennaio a giugno 2013
Il risparmio totale di 458 milioni di euro e 250 mila ore di lavoro ripetitivo
L'implementazione nella pubblica amministrazione avrà un profitto annuo di 51 milioni
Una pubblica amministrazione 2.0
La Camera dei Rappresentanti ha approvato lo scorso 19 dicembre la legge per la promozione della fattura elettronica che consentirà l'uso della fatturazione elettronica nel settore pubblico, in aggiunta al privato che ridurrà gli oneri amministrativi. L'implementazione del governo centrale avrà un profitto netto annuale di 51 milioni e di 2,3 milioni nel risparmio in carta, stima l' Associazione di Elettronica, Informatica, Telecomunicazioni e contenuti digitali (AMETIC). L'organizzazione ha accolto con favore l'adozione della legge, in quanto ritiene che fornirà "grandi vantaggi in termini di costi, tempo, sforzi e procedure."
In sintesi la partita è finita pari, L'italia ha un piccolo vantaggio in quanto partirà qualche mese prima.
Quando poi in Europa la Legge passerà da draft a Legge verificheremo quanto saremo compliance con le direttive comunitarie.
venerdì 7 marzo 2014
Ma qualcuno ha messo in pausa l'Agenda Digitale?
La mia sensazione, purtroppo avvalorata dai fatti, è come se qualcuno nel "gioco" dell'Agenda Digitale, che gioco non è per le enormi implicazioni che ha per il paese Italia, avesse premuto il tasto pausa.
Pochi giorni fa ironizzavo in un altro post se lo stato delle cose era come se aspettassimo Godot.
Oggi invece rifletto sullo stato di coma (farmacologico) che si osserva, ma andiamo con ordine:
-Abbiamo un nuovo governo e un nuovo Premier.
-Non abbiamo indicazioni su cosa, questo governo, intenda fare sulle Politiche Digitali del paese Italia.
-Abbiamo emeriti giornalisti, professori universitari, blogger, personalità di spicco che formulano le più svariate ipotesi su cosa possa succedere e persino su come si debba andare avanti.
-Non abbiamo un simil Rapporto Caio sui risultati di quanto già fatto o se le prossime scadenze saranno rispettate, visto il cambiamento politico e organizzativo che c'è stato.
Sul nuovo Premier e l'Europa
Il Premier: non avendo indicato nessun sottosegretario alle politiche digitali i maggiori commentatori, e vista la sua personale propensione all'uso dei mezzi Digitali, hanno ipotizzato che voglia tenere per se il ruolo fondamentale che è indicativamente rappresentato dal nome Mr. Agenda Digitale. Ma i fatti, ad oggi, non danno nessuna indicazione in merito, a conferma o meno, che queste ipotesi siano vere.
Poi c'è l'Europa con un Commissario all'Agenda Digitale, Neelie Kroes, anch'essa a fine mandato. In una recente intervista ha detto che: “I’m not going to grow roses” e che nei 250 circa giorni che mancano alla fine del suo mandato cercherà di chiudere al meglio alcune tra le sue più importanti battaglie:
una di queste è quella indicata dall'hashtag #connectedcontinent, che per sommicapi vuol dire almeno abbattere le barriere del roaming internazionale;
l'altra è avviare il passaggio al 5G entro il 2015.
Tutto ottimo, ma poi? Bisognerà anche in questo caso ricominciare, la N.Kroes non è in gioco, non si è ricandidata. Sarà la nuova compagine politica Europea che dovrà trovare il suo sostituto. Che cosa significa questo se non ancora una PAUSA?
Su cosa si farà, o si potrebbe fare
Alcuni dei più noti professori universitari che seguono molto da vicino questi temi, parlo del professore Stefano Epifani e del professore Alfonso Fuggetta, hanno in questi giorni contribuito con idee interessanti anche al fine stimolare, credo, riflessioni e smuovere un po' le acque. Il prof. Epifani in questo articolo dà una serie di suggerimenti su quella che potrebbe essere "una vision di sistema" oltre che un po' di considerazioni su cosa ha funzionato e cosa no. Il prof. Fuggetta nel suo blog in questo post invece ci dice qualcosa "Sull’innovazione tante chiacchiere, poche esperienze, scarsa memoria". Mi fermo qui nelle citazioni, ma la sensazione, anche qui, che provo è che oltre la buona volontà e la capacità indiscussa dei suddetti, è quella di essersi fermati, di un tentativo di stimolare una ripartenza ma senza poter incidere in modo effettivo nella realtà. Quindi anche qui PAUSA!
I tempi del mondo ICT sono tempi molto più veloci di quelli della vita di ogni giorno.
Chiudo dicendo consapevolmente che ogni giorno che passa è un giorno perso.
giovedì 27 febbraio 2014
L'attesa di Godot e l'Agenda Digitale
Citazione:
"...Nella cultura popolare Aspettando Godot è divenuto sinonimo di una situazione (spesso esistenziale) in cui si aspetta un avvenimento che dà l'apparenza di essere imminente, ma che nella realtà non accade mai e che di solito chi l'attende non fa nulla affinché questo si realizzi (come i due barboni che si limitano ad aspettare sulla panchina invece di avviarsi incontro a Godot)."
Programmazione:
Era il 2013, la Cancelliera A. Merkel era sta appena rieletta a stava stilando il nuovo programma della nuova coalizione, in questo l'attenzione alla Digital Agenda era massima con dei punti ben precisi.
4.4. Agenda digitale per la Germania con i seguenti obiettivi:
- Diventare il Paese di crescita digitale n ° 1 in Europa,
- Istruzione digitale e della Ricerca - compatibile e innovativo
- Rafforzare opportunità e diritti Digitali
L'italia ora:
abbiamo avuto un Mr Agenda Digitale che, insieme al suo Team, ha portato avanti tre progetti fondamentali descritti anche in questo blog, ma ecco alcuni link esterni.
- Fatturazione Elettronica PA. by @apsassano
- Anagrafe Centralizzata by @apsassano
- Identità Digitale by @andrearigoni
Italia futura:
notizie non pervenute, nei due (due perché diversi tra camera e senato) discorsi programmatici del nuovo premier non ho notato particolare attenzione al tema. Si, sappiamo tutti l'attenzione o meglio l'uso spinto che il nuovo premier fa dei Social (vedi esempio), ma questo non basta.
Arrivo, arrivo! #lavoltabuona
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 21 Febbraio 2014
Ti aspettiamo, fiduciosi!
Da più parti, e con questo post anche io, viene ricordata l'importanza per l'italia della cosiddetta Agenda Digitale.
-NON ASPETTIAMO GODOT-
I HOPE THAT A LOT WILL BE DONE
sabato 22 febbraio 2014
#ODD14: un occasione anche per generare sviluppo
Oggi 22 Febbraio 2014 è OPEN DATA DAY 2014 (#ODD14)
Gli "OpenData" nascono dall'idea che certi dati dovrebbero essere liberamente a disposizione di tutti per essere utilizzati, ripubblicati senza restrizioni da copyright, brevetti o altri meccanismi di controllo.
Ma la fruibilità dato non è l'unico scopo, può anche succedere che attraverso gli Open Data si possa sostenere l'impresa e lo sviluppo.
Un esempio è quello che sta accadendo in FVG la cui iniziativa sugli Open Data: "...nasce dalla convinzione che i dati e le informazioni presenti negli archivi pubblici siano un patrimonio della collettività e che, se opportunamente gestiti, rappresentino un volano per lo sviluppo economico e l'innovazione social".
Sono tantissime altre le iniziative che oggi nel mondo vengono svolte su questo tema.
Una bellissima mappa è visibile qui
giovedì 20 febbraio 2014
Per un ICT Nazionale! Quali regole comuni?
Lo statuto dell'AGiD ora è pubblicato, dopo 18 mesi di gestazione, ma è un passo avanti.
Vedremo se la governance immaginata renderà l'AGiD più snella, o forse anche il contrario.
La commissione SPC è stata individuata il cui scopo è ben descritto nel relativo sito.
I tre grandi progetti trainanti sono, o in parte avviati, o stanno marciando verso la loro destinazione finale.
Questi, entro fine anno, daranno i primi frutti.
Siamo in attesa del nuovo governo affinché ci faccia capire quale ruolo avrà l'Agenda Digitale nel futuro dell'Italia.
Tutti hanno però un aspettativa forte: il famoso piano regolatore dell'ICT Nazionale.
Ancora mancante e tanto promesso.
Ci sono stati autorevoli professori, giornalisti che si sono affrettati a sollecitare affinché questo venga redatto, pensato, divulgato nel più breve tempo possibile. Ovviamente è cosi! è necessario procedere. Anche perché qualche idea c'è già...
Il mio auspicio? Spero che entro fine anno anche questo aspetto verrà portato a termine.
Ecco la prima sfida del nuovo Comitato SPC.
lunedì 17 febbraio 2014
Ecco la nuova commissione SPC.
Il governo Letta è già storia, oggi il nuovo premier in pectore ha accettato con riserva l'incarico di formare un nuovo governo, quindi ci aspettiamo di vedere cosa succederà. Il focus qui è la nostra Italia Digitale.
A questo proposito, uno degli ultimi atti che il governo uscente ha fatto è nominare il Comitato SPC.
Si tratta dei nuovi "ambasciatori digitali" che avranno un ruolo importante nel dipanare le scelte strategiche dell'Italia Digitale.
Chi sono questi nuovi ambasciatori digitali? Ecco i nomi:
- M. Versari (PA)
- E. Brunetti (MAE)
- D. Vulpiani (Interni)
- D. Intravaia (Giustizia)
- P. Schiavo (Mef)
- A. Tambato (Mise)
- R. Ugenti (Salute)
- M. Melina (Miur)
La compagine, tutta interna alle istituzioni, non tralascia nessun ambito. Dalla Giustizia alla Salute, dagli Interni al Mise.
Non ci resta che aspettare di vederli all'opera per il bene della nostra Italia Digitale.
Cosa ci resta? Considerazioni su passato e futuro dell'agenda digitale.
In uno dei post precedenti parlavo di Disneyland e di Agenda Digitale, sembra già di essere in altra era, tutto è cambiato. Tutto è stato. Ma cosa sarà?
Si ironizzava su un DC senza Twitter, si scopriva che non esisteva una sito ufficiale sul tema, si approvava lo statuto dell'AGiD.
Si, ma ora?
Ora che l'Unita di missione è decaduta, insieme al comitato dei 12 volontari, ora che abbiamo il Rapporto Caio e che sappiamo quanto ci è costato:
- sappiamo ciò che già sapevamo sulla banda larga e cosa fare per arrivare a H2020.
- sono stati rivitalizzati i 3 progetti avviati da anni (e-invoice, e-identity, anpr)
- continua a mancare il piano regolatore dell'ICT pubblica- l' AGiD ha un suo statuto
Si, non tutto è perduto, in soli otto mesi abbiamo dei risultati, questo è quello che ci resta.
Ma accanto ai risultati..., alcuni effetti e considerazioni collaterali:
- permane l'assenza del piano regolatore. Lo stesso Alfonso Fuggetta nel suo ultimo articolo dice fra l'altro: "...È vitale definire infrastrutture e architetture informatiche unitarie e condivise".
- almeno 20 persone sono ora in possesso di informazioni privilegiate! Nessuno pensa male, ma sappiamo quali obblighi di riservatezza hanno assunto verso lo Stato?La paura per il futuro è questa:
- riuscirà questo governo (il nuovo) a fare in modo che l'ICT non rimanga la cenerentola delle sue priorità?- sempre il governo (quello uscente) nell'ultimo Consiglio dei Ministri ha nominato, un po' in sordina, il Comitato SPC. I nomi però ancora mancano.
L'auspicio è che il futuro ci sorprenda, ma positivamente!
giovedì 13 febbraio 2014
lunedì 10 febbraio 2014
Parliamo di ANPR (L’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente)
Se
volete lo ripeto ancora una volta, questo è uno dei tre punti che Mr Agenda Digitale ha
indicato come le Priorità già da Giugno 2013 quando è stato nominato.
Dalle
ultime notizie, sempre relative all'ANPR, l'obiettivo è di farla partire entro
fine anno (2104), con una fase di test già da ottobre 2014.
A che
punto è? E' un obiettivo raggiungibile?
Se
volte una risposta secca e immediata, anche al costo di non farvi leggere tutto
il post, bene questa è SI!
Anche perché:
"... Ai decreti attuativi la legge fa rinvio, inoltre, per la
definizione del piano per il subentro graduale della nuova base di dati
alle anagrafi dei comuni, per
il cui completamento fissa il termine del 31 dicembre 2014”.
Un po'
di storia.
"...
il comunicato stampa del Governo italiano “Misure urgenti per l’innovazione e
la crescita: agenda digitale e startup”, del 4 ottobre 2012 richiamato, per
estratto, nel documento “Misure per l’Agenda digitale italiana”... ",
"...illustra le disposizioni istitutive dell’anagrafe nazionale: “Per
accelerare il processo di informatizzazione della PA e la messa a sistema delle
informazioni e dei servizi riguardanti i cittadini, viene istituita
l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), un centro unico
di gestione dati che subentrerà all’Indice Nazionale delle Anagrafi (INA)
e all’Anagrafe della popolazione italiana residente all’estero (AIRE).
Qui è
necessaria una piccola nota (forse polemica) quindi l'ANPR esisteva prima
dell'avvento di Mr Agenda Digitale, evidentemente sì. Mr AD l'ha fatta sua e la
sta portando avanti.
Che
cosa succederà all'anagrafe comunale?
"...
Restando ferme le attribuzioni del sindaco quale ufficiale del Governo per
la tenuta dei registri di stato civile e di popolazione e per
gli adempimenti di legge in materia elettorale, di leva militare e
di statistica, si dispone il subentro dell’ANPR alle anagrafi
tenute dai comuni per la popolazione residente in Italia e per i cittadini
italiani residenti all'estero"
In
altre parole i comuni useranno i servizi che l'ANPR metterà loro a
disposizione.
Ma a
noi cittadini cosa succede?
L'ANPR
rende disponibile a tutte le pubbliche amministrazioni e ai gestori o
esercenti di pubblici servizi, il c.d.“domicilio digitale del cittadino”.
L’ANPR
sarà il nostro domicilio digitale.
Quindi: "...All'atto
della richiesta del documento unificato, ovvero all'atto dell'iscrizione
anagrafica o della dichiarazione di cambio di residenza a partire dall'entrata
a regime dell'Anagrafe nazionale della popolazione residente è
assegnata al cittadino una casella di posta elettronica certificata . Ed inoltre, "...Il documento unificato
sostituisce, a tutti gli effetti di
legge, il tesserino di codice fiscale rilasciato dall'Agenzia delle entrate.
Ma
cos'è, tecnicamente parlando, l'ANPR?
Il
sistema che realizza l'ANPR è un insieme di servizi fruibili tramite Web
Services o attraverso un’applicazione web.
Tali
servizi, esposti su Internet e/o su SPC, sono utilizzati dalle postazioni
comunali per tutte le operazioni inerenti l’elaborazione delle
informazioni anagrafiche di interesse; Ovvero:
1.
banca dati ANPR;
2.
banca dati delle utenze/profili associati;
3.
banca dati delle postazioni;
4.
banca dati dei dati di tracciamento delle operazioni;
5. Certification Authority utilizzata per l’emissione dei
certificati.
Tempi e
fasi.
La
realizzazione, da terminare entro il 31 Dicembre 2014, è prevista in tre (3)
fasi:
Fase 1
In questa
fase l’ANPR garantisce i servizi resi dall’INA e dall’AIRE
Fase 2
In questa
fase è resa disponibile anche la nuova banca dati dell’ANPR contestualmente
ai
servizi resi dall’INA e dall’AIRE (quali ANPR) e si procede alla
progressiva migrazione delle banche dati relative alle anagrafi comunali
della popolazione residente e dei cittadini italiani residenti all’estero
nell’ANPR.
Le
informazioni anagrafiche sono registrate su entrambi i sistemi, quello comunale
e quello
centrale dell’ANPR.
A tale
fine è necessario adeguare le procedure di invio delle informazioni
anagrafiche per realizzare un meccanismo di allineamento automatico tra le
banche dati relative alle anagrafi comunali e quella centrale.
Fase 3
Effettuata
la migrazione delle anagrafi comunali nell’ANPR, le banche dati relative alle anagrafi
comunali vengono dismesse.
Ed ecco
a voi il nostro nuovo Domicilio Digitale.
Tutto
questo poi servirà a realizzare l'ultimo punto nell'agenda digitale ovvero
l'e-identity che, come potete immaginare, ha come prerequisito l'ANPR.
mercoledì 5 febbraio 2014
L'Agenda Digitale e la sua eterogeneità in Europa
Tempo fa avevo preso l'iniziativa di scrivere a tutti i DCs Europei con CC alla Commissaria Neelie Kroes chiedendo quali fossero le loro priorità.
Mi hanno risposto solo 6 paesi: Portogallo, Bulgaria,Cipro, Romania, Svezia, Ungheria,Olanda.
Ecco alcune delle risposte, che lascio in inglese per comodità, inoltre permettetemi di non indicare la loro provenienza, perché lo scopo del post è quello di porre l'accento, appunto, sulla differenza di vedute e di possibilità.
I Risposta
I regard that the requirement of the new information and knowledge age are very complex, they affect all sectors, all layers of our economy and society; in one world everybody.
That is why, in my view, we need a very complex and careful approach, just one single priority is not enough.
Please note, that Broadband will not be enlisted among the most important priorities because:
· ... has a relatively well developed infrastructure, and hopefully it will be developed further accordingly the technological development.
· I regard that, first, we need concentrate on services and demand creation toward those services. If demand exists, businesses will more interested in infrastructure development.
The priorities may be summarized as follows:
1. For citizens, users: obtaining e-skills, with special attention to closing the digital divide. We have to be aware that digital divide should be eliminated with the active participation of the targeted individuals, with attracting them via those things they are interested in (e.g. how to care about the cultural heritage of minorities, or help those who are in deep poverty to get out from their economic difficulties, etc.)
Teaching IT use from very small ages (from elementary schools) – with care about and teach them about how to protect themselves in the virtual world.
Teaching IT use from very small ages (from elementary schools) – with care about and teach them about how to protect themselves in the virtual world.
2. For businesses, especially for individual entrepreneurs and SME-s: promoting the use of IT services in their everyday business activity, so that they will offer their services via Internet, accept orders in electronic form, purchase and sell goods via IT services
3. For those enterprises and institutes (including Governments and municipalities) that already offer services: promote user friendly administration services, client services and content, which services are really needed for citizens and businesses; all this together with caring about safety and security, users’ right protection.
4. For tertiary education: take care of the growing need for many professionals with high level of skills and knowledge.
5. Many ... SME-s in ICT are rather successful in innovative businesses. Yet, they need support (not necessary financial) to get out onto the international, global arena and be successful and competitive there.
II Risposta
My name is ... and I'm the director the .... program in ... as well as the Digital Champion. I only wish your question was a "simple one," but I will provide you with my thoughts.
... is currently finalizing the local Digital Agenda and priorities for development. I'm mostly concerned about bridging the digital divide, in that 45 % of the population does not currently use the internet. It is my hope to introduce ever larger numbers of the population to the internet through areas of interest. For example, getting farmers online to apply for farm subsidies, helping children speak to their families over Skype, especially those with family in Italy and Spain. We will try to assist people to get online to guide them in meeting their healthcare needs or educational pursuits.
III Risposta (solo keyword)
Free Wi-Fi zones in rural and urban areas
Digital Inclusion of Disabled People
ICT Innovation Competition
ICT Practitioners
Local Wikipedia
Digital Heritage – National Authority for the Digitization of the Cultural
Heritage
IV Risposta
The current projects on the development of Digital Agenda for Europe initiated by the ... Digital Champion are securing universal Wi-Fi access on all public places, promoting the development of innovative approaches in the education and the usage of ICT for optimizing the connection between local governments and business and supporting the Start up community
We have launched several initiatives:- Establishment of Start-up Advisory Board of young and successful IT entrepreneurs;- Soon to be established Digital Champions of ICT in Bulgarian Education Board – The ambassadors of new technologies in schools
- The organization of conference “Digital Agenda for Europe: Reality or still a Challenge” with the special participation of Neelie Kroes and the digital champions of Europe. Working with some of the biggest companies in the IT sector;
Nowadays ... and Europe in general suffers one of the highest unemployment youth rate in its history. However, in 2015 it is expected to have 900 000 lack of professionals in the ICT sector. By providing the necessary education we must ensure that the labour market meets its demands. Also by 2015 almost 90% of all jobs would require minimum or some ICT skills. Nevertheless almost half of the populations has never used internet.
V Risposta
To increase the exports of both of ICT goods and all other goods.
Come si può vedere c'è un enorme differenza tra le 5 riposte analizzate, e , secondo me, lo sarebbe stata ancora di più se le risposte sarebbero state di più.
Ma questo a quale conclusione porta? Che, sebbene il programma sia Europeo, ma l'applicazione è nazionale e con enormi differenze.
Ecco perché insisto affinché ci sia una maggiore uniformità fra tutti i paesi,
con dei controlli per il raggiungimento degli obiettivi minimi realizzato dall'Europa.
Un fondo di risorse economiche Europee, per questi obbiettivi minimi.
Poi, dopo, su una base comune, si può accettare anche una diversità di vedute.
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